COSA S’INTENDE PER SPALLA BLOCCATA
- FisiomediCal
- 29 mag
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 4 giorni fa

Quando si parla di Spalla Bloccata ci si riferisce a una condizione invalidante e piuttosto dolorosa che affligge questa importante articolazione. La spalla è formata da ben cinque articolazioni differenti, motivo per cui è riconosciuta come uno dei complessi articolari più complicati del nostro corpo.
La patologia è conosciuta anche come Spalla Congelata oppure capsulite adesiva e chi ne soffre lamenta forte dolore, rigidità e mobilità limitata. Ad oggi la scienza non ha ancora trovato le cause specifiche che portano all’insorgere della spalla bloccata.
La spalla, come detto in precedenza, è una delle articolazioni più importanti del corpo umano: permette di svolgere una moltitudine di movimenti basilari e raffinati che eseguiamo quotidianamente ogni volta che muoviamo le braccia.
Tornando al nome scientifico, la patologia è conosciuta è definita capsulite adesiva perché colpisce il manicotto di tessuto connettivo che avvolge la spalla ispessendo e cicatrizzando i tessuti che la compongono. Questa capsula svolge la funzione di stabilizzare e sostenere i due capi ossei che la formano, facendo perdere l’elasticità tipica dei tessuti e comprimendo le strutture anatomiche con cui è in contatto. Il dolore e la limitazione dei movimenti sono i sintomi che permettono di riconoscere la spalla bloccata da altre patologie simili, come la rottura della cuffia dei rotatori o l’artrite.
La malattia tende a scomparire dopo un lungo periodo (fino a due anni) in modo naturale, al termine di un ciclo che si divide in tre fasi che vedremo in dettaglio nel prossimo paragrafo.
Sintomi
La prima cosa a cui fare attenzione è il dolore associato al movimento attivo della spalla e la limitazione della mobilità articolare. È importante comprendere i sintomi perché sono spesso confusi con altri associati a patologie differenti. Di conseguenza, è sempre bene non sottovalutare il dolore e rivolgersi a uno specialista per trovare la via terapeutica migliore.
I sintomi da osservare sono:
Dolore acuto, che diventa più intenso durante il riposo notturno;
Limitazione del movimento della spalla (con maggior frequenza dell’arto non dominante);
Gonfiore localizzato nella parte esterna dell’articolazione;
Il decorrere della malattia viene generalmente suddiviso in tre fasi distinte, che forniscono un’indicazione più o meno precisa della condizione del paziente.
Nella prima fase, detta di “raffreddamento”, il dolore è più forte e aumenta con il tempo. Durante questo periodo, che dura dalle 6 alle 12 settimane, i movimenti sono solo parzialmente limitati e per questo è facile pensare a una semplice contusione o patologie meno importanti.
La fase successiva è conosciuta come fase di “congelamento”. Dura dai 4 ai 6 mesi, periodo in cui il complesso articolare diventa sempre meno mobile e il dolore si attenua.
L’ultima fase è quella di “scongelamento” riconoscibile dal graduale miglioramento delle condizioni generali, sia per il dolore che per la mobilità. Questo periodo dura all’incirca un anno.
Cause
Come anticipato, non si ha un quadro chiaro e completo sulle cause della spalla bloccata. Generalmente affligge la spalla collegata al braccio non dominante, ma talvolta può comparire anche nell’altro e nel 10% dei casi, entrambe contemporaneamente. Non c’è una casistica definitiva legata al tipo di attività svolta dai pazienti, che sia sportiva o lavorativa, capace di creare dei precedenti.
Ci sono tuttavia alcuni fattori che determinano un maggior rischio di sviluppare la malattia, tra questi, il diabete. Secondo i dati a disposizione, circa il 15% dei pazienti con spalla bloccata soffre anche di diabete. Altre patologie che sembrano aumentare le probabilità di sviluppare la capsulite adesiva sono le malattie della tiroide, quelle cardiache e il morbo di Parkinson.
Si è registrata una maggior incidenza della malattia anche in tutti quei pazienti che hanno dovuto osservare lunghi periodi di risposo e immobilizzazione dell’articolazione a seguito di traumi fisici ed interventi chirurgici.
Soggetti a rischio
I soggetti che rischiano di soffrire di spalla bloccata sono potenzialmente tutti. Non esistono casi in cui si è completamente immuni alla malattia. Non avendo ben chiare le cause che portano all’insorgere di questa patologia, è difficile indicare categorie specifiche di soggetti a rischio.
Come abbiamo visto, sono sicuramente più esposti i pazienti che soffrono di diabete, malattie della tiroide, cardiache oppure con il morbo di Parkinson.
Trattamento
Il trattamento della spalla bloccata mira a ridurre il dolore e ripristinare la mobilità perduta prima del raggiungimento della fase di scongelamento. Il processo può avvenire con diverse modalità:
Terapie fisiche: grazie alle moderne tecniche di cura quali la tecarterapia, le onde d’urto, i crioultrasuoni o la laser terapia è possibile intervenire sull’articolazione stimolando i tessuti e accelerando i periodi di recupero;
Esercizi mirati di allungamento: grazie a un piano di esercizi studiato da un fisioterapista professionista è possibile riacquistare gradualmente la mobilità e minimizzare la perdita del tessuto connettivo muscolare. Si possono eseguire a casa in autonomia, ma bisogna ricevere istruzioni dettagliate dal terapista curante;
Iniezioni e medicinali antinfiammatori: le iniezioni di cortisone aiutano a tenere sotto controllo il dolore nella fase più acuta. Questo può essere sostituito da medicinali antinfiammatori da assumere per via orale o topica (creme e pomate);
Medicina Alternativa: grazie all’applicazione dei principi olistici della medicina complementare è possibile trarre grandi benefici in caso di spalla bloccata. L’agopuntura e l’osteopatia, in particolare, sembrano portare ottimi risultati.
In alcuni casi, il medico curante può decidere di seguire la via dell’intervento chirurgico. Questo viene effettuato per via artroscopica, minimizzando l’invasività tipica degli interventi a cielo aperto. L’intervento è piuttosto semplice, veloce e risolutivo. Grazie alle nuove tecnologie in campo medico, lo specialista è in grado di operare con estrema precisione e cura.
Riabilitazione
La riabilitazione segue un percorso fatto di esercizi di allungamento e mobilitazione per il complesso articolare della spalla. Le attività vengono definite dal terapista curante che in una prima fase seguirà il paziente nell’esecuzione per assicurarsi che vengano svolti in modo corretto. Un’errata esecuzione potrebbe infatti peggiorare le condizioni del paziente e danneggiare ulteriormente la spalla.
Dopo che si sono compresi alla perfezione gli esercizi da svolgere è possibile effettuarli a casa propria. La frequenza di tali esercizi non deve essere inferiore alle tre volte al giorno.
È importantissimo evitare di sforzare la spalla durante il periodo riabilitativo per evitare complicazioni. Gli esercizi servono tendenzialmente per minimizzare la perdita di mobilità e alleviare il dolore, ma il decorrere della malattia seguirà comunque le tre fasi (raffreddamento, congelamento e scongelamento).
Prevenzione
Non esistono metodi per prevenire la spalla bloccata. Questa condizione, come detto più volte, insorge in modo tendenzialmente casuale.
Uno stile di vita sano, che comprenda attività fisica e una dieta bilanciata può sicuramente avere effetti positivi sull’organismo, ma in definitiva non assicura una immunità rispetto a questa condizione.
Nel caso in cui si debba tenere a riposo per lunghi periodi la spalla, è consigliabile parlare col proprio medico per capire insieme se è possibile effettuare qualche esercizio per mantenere attiva l’articolazione e minimizzare le possibilità di comparsa della capsulite.
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