Vertigini: definizione, sintomi, cause, prevenzione e cura
- FisiomediCal

- 22 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Le vertigini sono un sintomo che si manifesta come una falsa sensazione di movimento dell’ambiente circostante o del proprio corpo, percepita come rotazione, instabilità o oscillazione.Non si tratta di una malattia in sé, ma della manifestazione di un disturbo sottostante, che può coinvolgere l’orecchio interno, il sistema nervoso, la circolazione o la sfera emotiva.
Chi ne soffre spesso descrive una sensazione di disorientamento e perdita di equilibrio, che può compromettere le normali attività quotidiane.
Cos’è
Le vertigini si distinguono in due principali tipologie:
Vertigini periferiche: originate da un disturbo dell’orecchio interno o del nervo vestibolare (es. labirintite, otite, vertigine parossistica posizionale benigna).
Vertigini centrali: causate da alterazioni del cervello o del midollo spinale, più rare ma spesso associate a sintomi neurologici complessi.
Riconoscere il tipo di vertigine è essenziale per impostare la terapia corretta.
Sintomi
I sintomi possono variare in intensità e durata, ma generalmente includono:
Sensazione di giramento o movimento dell’ambiente o del corpo;
Perdita di equilibrio o instabilità;
Nausea e vomito;
Sudorazione e pallore;
Ronzii o fischi nelle orecchie (acufeni);
Difficoltà di concentrazione;
In alcuni casi, movimenti oculari involontari (nistagmo).
Gli episodi possono durare da pochi secondi a diverse ore e, se ricorrenti, compromettere la qualità della vita del paziente.
Cause
Le vertigini possono derivare da molteplici fattori, tra cui:
Cause otologiche (legate all’orecchio interno)
Labirintite o infiammazioni dell’orecchio interno;
Vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB);
Malattia di Ménière, caratterizzata da crisi vertiginose, acufeni e perdita dell’udito;
Neurite vestibolare, infezione del nervo dell’equilibrio.
Cause neurologiche e circolatorie
Problemi di circolazione cerebrale (insufficienza vertebro-basilare);
Ipertensione o ipotensione;
Patologie neurologiche come sclerosi multipla o emicrania vestibolare.
Cause metaboliche e muscoloscheletriche
Disturbi cervicali (cosiddetta “vertigine cervicale”);
Ipoglicemia o disfunzioni tiroidee;
Ansia e stress, che possono alterare il tono muscolare e la percezione spaziale.
Prevenzione
Alcune buone abitudini possono aiutare a ridurre la frequenza e l’intensità degli episodi vertiginosi:
Evitare movimenti bruschi del capo e cambi di posizione repentini;
Mantenere una corretta idratazione e un’alimentazione equilibrata;
Limitare il consumo di alcol, caffeina e nicotina;
Curare la postura e, se necessario, eseguire esercizi di rieducazione cervicale;
Gestire lo stress attraverso tecniche di rilassamento o attività fisica moderata.
Cura e trattamento
Il trattamento delle vertigini dipende dalla causa sottostante e può prevedere diversi approcci:
Terapia farmacologica, con antivertiginosi, antinausea o antinfiammatori;
Fisioterapia vestibolare, utile per rieducare l’equilibrio e ridurre gli episodi ricorrenti;
Trattamenti specifici per patologie dell’orecchio interno (manovre di reposizionamento per la VPPB);
Terapie posturali e cervicali, nei casi legati a disturbi muscoloscheletrici;
Supporto psicologico o rilassamento guidato, nei casi legati a stress o ansia.
In presenza di vertigini improvvise, associate a perdita di forza, difficoltà a parlare o visione doppia, è necessario rivolgersi immediatamente al pronto soccorso, poiché potrebbero indicare un evento neurologico acuto.
A chi rivolgersi
Chi soffre di vertigini ricorrenti dovrebbe rivolgersi a un otorinolaringoiatra, neurologo o fisiatra, che possa individuare la causa attraverso una valutazione clinica e, se necessario, esami diagnostici (es. test vestibolari, risonanza magnetica, esami audiometrici).
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