Ernia del disco: sintomi, cause e diagnosi
- FisiomediCal

- 22 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Si parla di ernia del disco quando il materiale gelatinoso contenuto all’interno del disco intervertebrale fuoriesce dalla sua sede naturale, comprimendo uno o più nervi della colonna vertebrale.Questa condizione può provocare dolore intenso, formicolii o perdita di sensibilità, e nei casi più gravi, difficoltà motorie.
Il disturbo è piuttosto comune e può manifestarsi a qualsiasi età, anche se è più frequente con l’avanzare degli anni, a causa della degenerazione naturale dei dischi.
A cosa serve il disco intervertebrale
I dischi intervertebrali agiscono come cuscinetti ammortizzatori tra le vertebre della colonna.
Il loro compito è quello di assorbire gli urti, garantire flessibilità e proteggere il midollo spinale.
Quando il nucleo interno del disco si sposta verso l’esterno (prolasso o ernia), esercita una pressione anomala sui nervi spinali, causando dolore e infiammazione.
Cause dell'ernia del disco
L’ernia può insorgere per diversi motivi, tra cui:
Traumi fisici o movimenti bruschi;
Posture scorrette mantenute per lunghi periodi;
Sforzi eccessivi durante il sollevamento di pesi;
Sedentarietà, che indebolisce la muscolatura di sostegno;
Degenerazione dei dischi dovuta all’invecchiamento;
Sovrappeso o carichi eccessivi sulla colonna.
Il rischio aumenta se più fattori si combinano tra loro nel tempo.
Sintomi
I sintomi variano in base alla zona colpita — cervicale, dorsale o lombare — ma i più comuni includono:
Dolore localizzato o irradiato lungo il braccio o la gamba (sciatica o brachialgia);
Formicolii e intorpidimento agli arti;
Perdita di forza muscolare;
Rigidità e limitazione dei movimenti;
In alcuni casi, difficoltà nella deambulazione o nella gestione della postura.
Il dolore può peggiorare con lo sforzo fisico o in posizione seduta prolungata.
Diagnosi
La diagnosi dell’ernia del disco avviene tramite visita specialistica ortopedica o fisiatrica, supportata da esami diagnostici come:
Risonanza magnetica (RMN);
TAC;
Radiografia della colonna.
Questi esami permettono di individuare la sede e l’entità dell’ernia, nonché di escludere altre patologie con sintomi simili.
Trattamenti e riabilitazione
Il trattamento dipende dalla gravità del caso.Nella maggior parte dei pazienti è possibile ottenere un miglioramento con terapie conservative, come:
Fisioterapia mirata per rafforzare i muscoli posturali;
Terapie antinfiammatorie e antidolorifiche;
Trattamenti di decompressione vertebrale;
Rieducazione posturale e ginnastica dolce.
Solo nei casi più gravi o resistenti alle terapie si ricorre all’intervento chirurgico.
A chi rivolgersi
Un dolore persistente alla schiena o un formicolio che si irradia a braccia o gambe richiedono una valutazione da parte di un ortopedico o fisiatra specializzato.
Una diagnosi precoce consente di intervenire efficacemente, evitando che il disturbo diventi cronico.
Dove trovare un centro d'eccellenza a Roma
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