
Riabilitazione del Crociato: definizione
La riabilitazione del Crociato è un processo che si rende necessario in seguito alla lesione o la rottura del legamento del crociato anteriore (LCA) del ginocchio. Questo legamento è una delle parti anatomiche più fragili dell’articolazione e la sua lesione è un infortunio altamente debilitante, a differenza di altri meno problematici, che limita notevolmente la mobilità del paziente. Le cause principali di una rottura o lesione sono:
- Traumi fisici;
- Utilizzo scorretto dell’articolazione;
- Usura che segue un uso eccessivo;
- Movimento innaturale (Iperestensione e Iperflessione) dell’articolazione.
Facendo riferimento all’articolazione del ginocchio, bisogna sapere che questo complesso articolare sostiene il peso del corpo e rende possibile la deambulazione. È formato dall’articolazione femoro-rotulea e quella femoro-tibiale. Queste due sono sostenute dal Legamento Crociato Anteriore e quello Posteriore. Nello specifico, l’LCA previene l’iperestensione del ginocchio e impedisce che la tibia ruoti eccessivamente verso l’interno. Pur essendo estremamente importante, è un legamento particolarmente fragile e uno dei più propensi alla lesione. Non essendo raggiunto dal sistema vascolare non ha la facoltà di rigenerarsi in modo autonomo. Per questo motivo è richiesto l’intervento chirurgico, seguito da un intenso periodo di riabilitazione.
Quando serve
La riabilitazione del crociato Anteriore si rende necessaria dopo l’intervento chirurgico per riparare il legamento e serve per migliorare la qualità del recupero e ridurre le possibilità di un re-injury. Secondo alcuni recenti dati, solamente poco più del 50% degli infortunati riesce a recuperare completamente e tornare alle condizioni iniziali.
Questo ultimo punto è particolarmente vero e importante principalmente per gli sportivi. È infatti questa la categoria che è maggiormente esposta a questo tipo di infortunio. Moltissimi calciatori, a prescindere dal livello e la categoria, sono costretti ad abbandonare la carriera sportiva per questo. Gli sport in cui l’incidenza è più alta, sono ovviamente quelli da contatto, ma anche altri in cui lo sforzo atletico pesa particolarmente sul ginocchio:
- Calcio;
- Rugby;
- Sci;
- Salto in lungo.
La riabilitazione inizia già dal primo giorno dopo l’intervento ed è estremamente importante. Solo grazie a un regime ferreo da parte del paziente, sotto la guida esperta di uno specialista è possibile recuperare minimizzando il rischio di subire nuovi infortuni.
Alla luce di questo la riabilitazione del legamento crociato è sempre necessaria a seguito dell’infortunio e dell’intervento.
Come si svolge
La riabilitazione ha l’obiettivo di assicurare un recupero rapido e di ottimizzare l’esito dell’intervento chirurgico, a prescindere dalla tecnica utilizzata per la ricostruzione del legamento. Il processo di riabilitazione è soggetto a modifiche sulla base delle valutazioni fatte dallo specialista, ma in generale il processo segue queste fasi:
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- Nelle prime settimane si inizia a testare la mobilizzazione passiva del ginocchio con Kinetec per due volte al giorno. Si prosegue aumentando l’ampiezza del movimento in modo graduale valutando la risposta del paziente. L’arto che ha subito l’operazione viene “bloccato” grazie all’ausilio di un tutore che ne impedisce l’escursione.
- Nelle due settimane successive l’obiettivo è quello di aumentare l’escursione del tutore e, se è il caso, rimuoverlo parzialmente. Il tutore in questa fase può essere rimosso durante la notte per facilitare il riposo. Si continua con gli esercizi di ginnastica isometrica che dovrebbero iniziare a evidenziare un miglioramento. Tuttavia, il paziente dovrà ancora camminare usando le stampelle. Si iniziano in questa fase degli esercizi di ginnastica isotonica.
- A partire dalla quinta settimana, si prosegue aumentando l’escursione del tutore, fino alla completa flessione del ginocchio. Per mantenere saldo il complesso articolare, si intraprendono gli esercizi di potenziamento muscolare.
- Nella fase avanzata della riabilitazione del crociato, il paziente può camminare con una stampella. Si iniziano gli esercizi in piscina, estremamente utili per verificare i progressi ottenuti e fortificare i muscoli. Vengono usati in questa fase degli elettrostimolatori che aiutano a recuperare il tono della massa. Gli esercizi si fanno più intensi e comprendono pressa, squat e leg curl.
- Ormai verso la fase finale del recupero, si riprende gradualmente l’attività sportiva a partire dalla corsa su piano, con stop, cambi di direzione e salto della corda.
Quanto dura
Il periodo di riabilitazione inizia il giorno successivo all’operazione e prosegue per un periodo che varia dalle 6 alle 9 settimane per il recupero di una corretta deambulazione. Per ricominciare l’attività sportiva occorrono almeno 6 mesi di riabilitazione ed esercizi specifici. L’impegno del paziente nel seguire alla lettera le indicazioni dello specialista è indispensabile per ottenere risultati soddisfacenti in tempi ottimali. Solo così si può recuperare flessibilità e tono muscolare.
Che tipo di macchinari si utilizzano
Tra i macchinari più utilizzati per la riabilitazione del crociato anteriore c’è sicuramente il Kinetec, utile per la mobilizzazione passiva. Flette ed estende il ginocchio in modo lento e graduale per stimolare la flessibilità dell’articolazione. Aiuta a limitare la rigidità.
Sono altrettanto importanti le macchine isotoniche, ossia tutte quelle macchine con movimento guidato, come la Pressa e gli elettrostimolatori per tonificare la massa muscolare.
Dopo l’intervento chirurgico è possibile impiegare l’uso di terapie fisiche come la Tecar, i crioultrasuoni e le Onde d’Urto per ridurre il gonfiore sull’articolazione.
È dolorosa?
La riabilitazione è un processo lungo, che richiede impegno e determinazione. I primi giorni il dolore è piuttosto intenso e si acuisce quando si sollecita l’articolazione. Per questo motivo viene usato il Kinetec e un tutore per contenere il ginocchio e accompagnare il movimento.
Il dolore può accompagnare tutta la riabilitazione anche se tende a scemare con il passare del tempo e il recupero del tono muscolare e della flessibilità del complesso articolare.
Avvertenze per migliorare il recupero
Come detto in precedenza, il processo di riabilitazione richiede un grande impegno da parte del paziente. La determinazione nel portare a casa il risultato è fondamentale per migliorare i tempi e l’efficacia del recupero. Per questo è molto importante affidarsi completamente alle indicazioni dello specialista.
Ovviamente è fortemente sconsigliato eseguire azioni che possano mettere a rischio l’integrità del ginocchio ed evitare sforzi fisici. Per essere sicuri che tutto proceda secondo i piani, è fondamentale verificare l’andamento con controlli periodici. Grazie a questi è possibile adattare la riabilitazione in base ai risultati che si stanno ottenendo.
Se ci dovessero essere problemi imprevisti, difficoltà con gli esercizi o qualsiasi altro problema, è di fondamentale importanza rivolgersi subito al medico curante per evitare complicazioni.
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