Ernia del Disco: cos’è

By 24 Aprile 2019Articoli
Ernia del Disco Roma

Per ernia del disco si intende la fuoriuscita della parte centrale di consistenza simil gelatinosa del disco intervertebrale (nucleo polposo) dalla sua sede normale al centro del disco. Ciò è di solito dovuto ad uno sfiancamento o a una vera e propria rottura delle fibre rigide del rivestimento discale (anello fibroso).

L’intera colonna vertebrale è composta da una serie di strutture ossee denominate vertebre separate le une dalle altre dai dischi intervertebrali. Questi ultimi permettono alle porzioni anteriori delle vertebre di articolarsi l’uno con l’altro e quindi permettono alla colonna vertebrale di flettersi in tutte le direzioni. I dischi sono formati da una porzione centrale ad alto contenuto liquido con una consistenza molle e gelatinosa denominato nucleo polposo e da un rivestimento esterno rigido e fibroso denominato anello fibroso. Con il passare degli anni il nucleo polposo va incontro ad irrigidimento per progressiva disidratazione. La riduzione di tale componente genera solitamente una discopatia. Questa può essere minima oppure, in casi più avanzati, arrivare fino a una completa assenza della componente gelatinosa discale. Tale discopatia è alla base della patologia disco-artrosica della colonna vertebrale e molto spesso è associata alla formazione di un’ernia del disco.

Ernia Del Disco roma

Sintomi

I sintomi propri dell’ernia del disco sono solitamente relativi a mal di schiena ed irradiazione all’arto inferiore (sciatica o cruralgia).

Il dolore può essere improvviso e violento, tanto da meritarsi il nome di colpo della strega, oppure lentamente progressivo con dolore che va e viene a livello della schiena e della gamba.

Al dolore possono associarsi formicolii, riduzioni della sensibilità in una regione della gamba o del piede, deficit di forza a carico della gamba o del piede (riduzione selettiva di un movimento dell’arto inferiore come impossibilità a camminare sulle punte e sui talloni), alterazione dei riflessi osteo-tendinei dell’arto inferiore.

Molto raramente l’ernia discale può manifestarsi con una sindrome della cauda equina, rappresenta un’urgenza chirurgica, ed è caratterizzata da disturbi sensitivi della regione perineale e difficoltà nel controllo delle urine e delle feci e disturbi di movimento degli arti inferiori in particolare a livello della gamba e del piede.

Cause: Eziologia

Le cause dell’ernia del disco possono essere ricondotte ad un evento traumatico che colpisce la colonna vertebrale durante l’attività fisica.

Inoltre, l’indebolimento e l’assottigliamento dei muscoli della schiena e dei legamenti della colonna vertebrale, potrebbero essere responsabili della fuoriuscita del nucleo polposo dalla sua sede naturale.

L’ernia del disco lombare può manifestarsi a qualsiasi età, sebbene l’invecchiamento, la perdita di elasticità dei dischi intervertebrali e il deterioramento della colonna vertebrale, potrebbero far aumentare le probabilità di sviluppare tale patologia.

Diagnosi

La prima diagnosi di lombosciatalgia, che è causata nella grande maggioranza dei casi da un’ernia del disco, si basa principalmente sulla valutazione clinica.

Una prima valutazione riguarderà l’analisi di:

  • postura;
  • riflessi;
  • forza muscolare;
  • capacità di camminare;
  • sensazioni avvertite a livello degli arti.

 In questa prima fase bisogna escludere quadri in cui è necessario eseguire d’urgenza una risonanza magnetica, come paralisi del piede o della coscia o incontinenza urinaria e/o fecale.

Escluse queste problematiche si può instaurare una terapia a base di antinfiammatori e cortisonici. La fisioterapia e i trattamenti fisici possono aiutare a ridurre il dolore. Grazie a queste terapie, nei primi 15-20 giorni il dolore recede e ci si avvia verso la guarigione completa.

Nei casi in cui il dolore persiste bisogna intraprendere un percorso specialistico. Innanzitutto sarà necessario eseguire una risonanza magnetica e una visita specialistica con un chirurgo spinale (neurochirurgo o ortopedico che si occupino fondamentalmente di chirurgia vertebrale). Questi hanno il compito di stabilire se la patologia può continuare ad essere affrontata con terapie conservative o chirurgiche. A volte può essere utile l’elettromiografia ed elettroneurografia per valutare il tipo di danno che il nervo sta subendo.

Fattori di rischio

Tra i fattori di rischio che possono causare l’ernia del disco ricordiamo:

  • Postura scorretta della schiena.
  • Età
  • Fumo
  • Peso
  • Altezza
  • Sedentarietà.
  • Lavoro alla scrivania (studio, computer…).
  • Sforzi eccessivi protratti nel tempo.
  • Fattori genetici.
  • Traumi acuti o cronici a livello lombare.
  • Stazione eretta protratta per lunghi periodi.
  • Guida di mezzi pesanti.

Cura

Nella maggior parte dei casi, i sintomi dell’ernia del disco migliorano lentamente a seguito di periodi di riposo, pratica di esercizio fisico e somministrazione di specifici farmaci.

I tempi di recupero, nei casi meno gravi, sono di circa 4-6 settimane.

Fisioterapia

La fisioterapia eseguita nella maniera corretta può aiutare a sciogliere eventuali contratture muscolari, migliorare la postura, aumentare lo scarico venoso epidurale.

Tutte queste manovre permettono una diminuzione del dolore.

Per definire la tipologia specifica di fisioterapia adatta al singolo paziente, è necessario esaminare la gravità dei sintomi, lo stadio e la posizione dell’ernia, l’età e lo stile di vita.

Il metodo McKenzie è frequentemente utilizzato nella cura dell’ernia del disco: consiste nella pratica di esercizi volti a decomprimere i nervi, soprattutto nel caso dell’ernia cervicale.

Il “metodo Back School”, invece, sfrutta gli esercizi di stretching per promuovere la ripresa delle normali funzioni motorie delle articolazioni interessate dall’ernia.

La ginnastica posturale, stabilita in seguito ad un test posturografico, risulta fortemente efficace nel ridurre il dolore causato dall’ernia del disco, soprattutto quando questa interessa le vertebre L5-S1. Ad esempio, attraverso la manipolazione della zona, accompagnata dalla flessione del corpo in avanti e indietro, può essere favorita la decompressione della zona e la conseguente diminuzione del dolore.

Se vuoi saperne di più sulla ginnastica posturale, consulta Ginnastica Posturale 

La tecarterapia può essere associata agli esercizi di ginnastica posturale, differenziati sulla base del livello di infiammazione della zona.

In una fase acuta è consigliabile un trattamento atermico, usando solo l’elettrodo capacitico che permette di avere un sollievo istantaneo dalla sensazione dolorifica.

Nella fase successiva, sarà possibile utilizzare sia il manipolo capacitivo che quello resistivo che, riducendo l’edema radicolare, permettono di porre rimedio alle contratture antalgiche.

In entrambe le fasi del trattamento, è necessario che la tecarterapia venga associata a messaggi decontratturanti prima, e di mobilizzazione e allungamento muscolare poi.

Al termine del trattamento, che varia sulla base della gravità dell’infiammazione, si consiglia di eseguire un ciclo di cinque sedute al fine di prevenire eventuali ricadute.

Un’ulteriore metodologia utilizzata nella cura dell’ernia del disco è la magnetoterapia. Questa stimola la rigenerazione dei tessuti mediante la ripolarizzazione delle membrane cellulari, ed una neuro regolazione delle attività biochimiche degli stessi. Ciò permette una diminuzione dell’infiammazione, la rigenerazione dei tessuti ed una successiva diminuzione del dolore.

Osteopatia

Le metodologie legate alla disciplina dell’osteopatia possono essere molto utili nel trattamento dell’ernia del disco. In poche sedute è possibile:

  • ripristinare lo stato di salute della colonna vertebrale;
  • intervenire sui tessuti molli (fasce e muscoli) con una conseguente riduzione del dolore;
  • favorire il drenaggio linfatico, utile alla diminuzione dell’infiammazione.

Se, inoltre, viene associata alla terapia farmacologica, ne favorisce l’efficacia, consentendo al principio attivo di raggiungere in profondità tessuti e muscoli dolorosi.

Se sei interessato a questo tipo di terapia, ti invitiamo a consultare “Cos’è l’osteopatia

Chirurgia

Quando invece il dolore persiste e diventa intrattabile l’intervento chirurgico agisce direttamente sul nervo decomprimendolo dalla pressione causata dall’ernia discale. Ormai i trattamenti sono diventati mininvasivi, essendo mirati alla sola decompressione del nervo cercando di lasciare intatto il disco vertebrale specie quando ha conservato la sua funzione dinamica.

La decompressione del nervo può essere attuata con diverse tecniche:

  • la microdiscectomia: l’asportazione dell’ernia discale con l’aiuto del microscopio operatorio;
  • la discectomia endoscopica: la decompressione diretta del nervo tramite l’uso dell’endoscopio con un’incisione di 1 cm;
  • la discectomia percutanea: la decompressione indiretta del nervo.

È fondamentale quindi che il paziente si affidi ad uno specialista che possegga tutte le tecniche nel suo portafoglio professionale in modo da poter ritagliare il trattamento migliore sulla base delle caratteristiche cliniche e fisiche e delle esigenze del paziente.

Quali competenze sono necessarie per curarla

Per curare l’ernia del disco è necessario affidarsi ad uno specialista che abbia ottime competenze fisioterapiche e una perfetta conoscenza dell’anatomia umana.

Ovviamente il trattamento dipende dallo stadio dell’ernia del disco, la quale può essere trattata con la fisioterapia o, se necessario, con un intervento chirurgico.

È bene, quindi, rivolgersi ad un fisioterapista, il quale grazie alle competenze sviluppate, deciderà quale sia il miglior modo per trattare l’ernia.

Prevenzione

La prevenzione dell’ernia del disco può avvenire mediante diversi accorgimenti da mettere in pratica.

Primo fra tutti, è importantissimo uno stile di vita sano, orientato al benessere.

Inoltre, ci sono altre accortezze fondamentali per evitare questo problema:

  • Il mantenimento del normopeso, quindi seguire delle corrette abitudini alimentari, evitando i grassi di troppo, introducendo molti vegetali e fibre nella dieta. I chili in eccesso causano pressione sulla parte inferiore della schiena e, quindi, sui dischi intervertebrali;
  • Fare esercizio fisico regolarmente, evitando sport usuranti, ma privilegiando il mantenimento di un buon tono muscolare, può essere sufficiente anche una camminata di 30 minuti circa al giorno;
  • All’esercizio fisico, bisogna unire anche lo stretching, utile per migliorare la flessibilità del tratto lombosacrale;
  • Imparare ad avere una buona postura, la quale evita il danneggiamento della colonna vertebrale che potrebbe condurre all’ernia.

Dove curare l’ernia del disco a Roma dai migliori specialisti

Il centro fiosiomediCal di Roma, situato nel quartiere Flaminio, specialista in fisioterapia e rieducazione funzionale, si occupa del trattamento dell’ernia del disco e di altre patologie simili.

Il centro offre visite medico specialistiche di ortopedia, fisiatria, medicina dello sport, angiologia, otorinolaringoiatria, cardiologia.

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