
Possiamo definire la cervicalgia come un generico dolore al collo localizzato nella parte posteriore del collo, all’altezza delle vertebre del rachide cervicale,che può protrarsi per periodi più o meno lunghi : per mesi, ma anche per anni.
La cervicalgia è un problema che colpisce grande parte della popolazione, soprattutto durante l’età adulta, ed è un disturbo muscolo-scheletrico.
Circa metà della popolazione mondiale dichiara di aver sofferto almeno una volta di disturbi causati dalla cervicalgia, in particolar modo soggetti con un’età che oscilla tra i 40 ed i 60 anni.
Inoltre, questa patologia colpisce maggiormente pazienti di sesso femminile ma soprattutto persone che svolgono attivita sedentarie.
Sintomi
Il sintomo più ricorrente quando si è soggetti alla cervicalgia è il torcicollo, ossia una condizione dolorosa che ostacola i movimenti naturali del tratto cervicale.
Quando la causa della cervicalgia dipende da problematiche del disco intervetebrale, puo esserci allora un interessamento dei tronche nervosi o delle radici ed il paziente avvertirà una sensazione di formicolio, intorpidimento e debolezza al braccio ed alla mano.
I sintomi della cervicalgia possono essere acuti o meno intensi, ma tutto dipende dall’origine che causa il dolore.
E’ possibile distinguere tre tipi di cervicalgia:
- Cervicalgia: il dolore o fastidio si concentra nella zona della cervicale;
- Cervico-brachiale o brachialgia: la sintomatologia è più estesa, parte dalla cervicale ed arriva fino al braccio;
- Cervico-cefalica: in questo caso la cervicalgia comporta, oltre al dolore cervicale, anche sintomi come vertigini, alterazioni della vista e difficoltà nel deglutire.
Cause
Le cause che comportano la comparsa della cervicalgia possono essere molte e di varia natura.
Nella maggior parte dei casi le cause che provocano questi dolori, alle spalle e al collo, risiedono in un non sano e corretto stile di vita che di conseguenza accentua lo stress a carico di quella regione della colonna vertebrale.
Un’altra causa da non sottovalutare è anche l’artrosi cervicale, derivante non solo da fattori genetici, post traumatici ma anche da una postura scorretta.
Altri fattori, da non sottovalutare, che possono causare la cervicalgia sono:
- La sedentarietà e l’assenza di esercizio fisico;
- Le tensioni psico-emotive, come ad esempio lo stress;
- Le attività sportive che richiedono sforzi maggiori e svolte in luoghi freddi o umidi;
- L’assunzione di una postura non idonea sia durante il giorno che durante le ore di sonno;
- Gli eventi traumatici acuti occasionali, come un incidente sportivo o stradale che provocano il “colpo di frusta”;
- Alcuni tipi di sport che producto continui micro-insulti lesivi, un esempio possono essere la boxe, il rugby o il football americano;
- Alcune tipologie di lavoro usuranti e che richiedono sforzi fisici;
- Le alterazioni delle curvature fisiologiche della colonna vertebrale;
- Il fumo, che sia attivo o passivo, può aumentare il rischio di contrarre questa patologia, perché aumenta il grado di infiammazione generale dell’organismo.
Diagnosi
Per riuscire ad avere una diagnosi accurata del problema il paziente deve recarsi da un medico ortopedico, che risalirà alla fonte dells causa.
Per poter giungere ad una diagnosi il medico ortopedico utilizzerà diverse tecniche diagnostiche:
- L’anamnesi, ossia la storia clinica del paziente, attraverso l’analisi attenta dei sintomi accusati, oltre che alla storia clinica familiare, che permette di comprendere se la patologia può essere causata da una questione di predisposizione genetica;
- Radiografia;
- Elettromiografia, cioè un esame che permette di studiare la modalità di interazione tra i motoneuroni ed i muscoli di un’area determinata. Questo tipo di test viene effettuato quando il paziente ha delle sensazioni di formicolio, intorpidimento o debolezza muscolare. Per eseguirlo occorrono degli elettrodi di superficie, degli agoelettrodi e l’elettromiografo che serve a registrare l’andamento dell’esame. E’ una procedura a basso rischio e ha una durata variabile dai 30 ai 60 minuti;
- La tomografia (TC), una diagnostica per immagini che permette di esaminare ogni parte del corpo;
- La risonanza magnetica.
Prevenzione
E’ possibile prevenire la cervicalgia correggendo quei comportamenti che possono risultare dannosi per la colonna vertebrale, come ad esempio assumere delle posture più idonee, praticare un’attività fisica costante e supervisionata da un istruttore competente o ridurre gli stati psico-emotivi dannosi che si ripercuotono nocivamente sul nostro organismo.
Cura
Innanzitutto per poter curare la cervicalgia bisogna comprenderne la causa scatenante.
Gli approcci da adoperare per poter avere degli effetti benefici nella cura di tale patologia sono: l’alleviamento della rigidità muscolare, la riduzione dell’infiammazione e la correzione della postura.
Per quanto concerne la postura basterà svolgere degli esercizi appositi per alleviare il dolore e donare alla colonna vertebrale una postura più idonea. Questi esercizi possono essere svolti anche nel caso in cui il soggetto riscontri dei problemi di tipo psico-emotivi, infatti, andranno a sciogliere tensioni e stress, oltre che a mobilizzare le vertebre cervicali irrigidite e contratte. In questo caso, risulta fondamentale la figura del fisioterapista che potrà aiutare il paziente per una corretta esecuzione degli esercizi.
Per poter avere dei risultati ottimali gli esercizi devono essere svolti con costanza, lentezza e dolcezza. Gli esercizi per la cervicalgia, se svolti in maniera errata o con movimenti bruschi, possono accentuare i dolori, motivo per la quale è bene svolgerli sempre con la supervisione del fisioterapista.
Tali esercizi possono non risultano essere efficaci quando la patologia deriva da traumi al collo, come il colpo di frusta. In questo caso il medico ortopedico può decidere di prescrivere al paziente delle terapie alternative:
- Fisioterapia e terapia manuale l’utilizzo di mezzi fisici e della terapia manuale, possono risultare ottimi rimedi per attenuare e risolvere l problemi di natura infiammatoria. Attraverso la terapia manuale si può intervenire direttamente sulla causa ed il grande vantaggio di tali approcci è soprattutto legato alla mancanza di controindicazioni, salvo nei casi di patologie neoplasiche
- Farmaci antinfiammatori che alleviano il dolore senza però agire sull’origine del problema;
- Farmaci costicosteroidi: hanno un potente effetto antinfiammatorio, in particolare l’applicazione topica o, nei casi di dolore acuto, attraverso iniezione praticata in prossimità delle radici nervose o dei muscoli del collo;
- Iniezioni con anestetici o oppiodi per alleviare il dolore intenso;
- Collare ortopedico: il collare può risultare molto utile soprattutto nei casi di cervicalgia causata da un colpo di frusta. Questo esercita una lieve pressione nelle strutture del collo, alleviandone di conseguenza il dolore. Il collare ortopedico è meglio non utilizzarlo per un periodo superiore alle due settimane, tranne che diversa indicazione medica;
- Ossigeno-ozono terapia: una miscela che allontana la cervicalgia causata da un’ernia. L’ozono ha un potere antinfiammatorio e riduce la pressione discale;
- Massoterapia: massaggi terapeutici che, attraverso l’utilizzo di diverse tecniche, ha come scopo quello del rilassamento e benessere globale del paziente, soprattutto in aree come la schiena e il collo.
Nel caso in cui il paziente fosse affetto da una forma di cervicalgia grave, il medico ortopedico potrà decidere se optare per la soluzione chirurgica.
In medicina sono presenti diverse strategie di intervento chirurgico per la cervicalgia:
- Discectomia anteriore: Intervento adoperato quando il paziente soffre dell’ernia cervicale;
- Discectomia posteriore: questo tipo di intervento è meno frequente e viene effettuato in casi di ernia cervicale laterale. In questo caso il medico procede con l’innesto di una protesi discale artificiale, sostituendo il disco malato.
A chi rivolgersi
La cervicalgia è una patologia che se trascurata può portare il soggetto che ne è affetto a soffrire di dolori al collo in modo costante e acuto anche per anni.
A volte questa patologia può essere invalidate, motivo pe cui risulta fondamentale consultarsi con un medico ortopedico specialista che possa riconoscere il problema, risalire alla fonte della patologia e creare una diagnosi.
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